scale alla marinara

Le scale alla marinara sono uno degli elementi più comuni — e spesso sottovalutati — all’interno di contesti industriali, logistici, impiantistici e civili. Vengono utilizzate per l’accesso in sicurezza a coperture, impianti elevati, botole, silos, soppalchi o zone tecniche dove una scala mobile o un vano interno non sono disponibili. Semplici all’apparenza, richiedono però il rispetto di precisi criteri progettuali e normativi per essere davvero sicure.

In questa guida approfondita analizzeremo tutto ciò che serve sapere sulle scale alla marinara: dalle normative di riferimento agli ambiti di utilizzo, fino alle linee guida per un’installazione corretta e a norma.

Cosa sono le scale alla marinara

Con il termine “scala alla marinara” si intende una scala verticale fissa, generalmente in acciaio zincato o alluminio, con pioli o gradini e spesso dotata di gabbia di protezione. È progettata per garantire un accesso verticale in spazi dove non è possibile installare una scala inclinata.

Queste scale:

  • sono fissate direttamente alla struttura portante (parete o traliccio);
  • presentano un’inclinazione di 90°;
  • richiedono protezioni anticaduta per altezze superiori ai 3 metri;
  • possono essere integrate con botole, cancelletti, anelli anticaduta o linee vita verticali.

La loro semplicità strutturale deve sempre essere bilanciata da un progetto preciso, conforme alle normative vigenti.

Normativa di riferimento per le scale alla marinara

UNI EN ISO 14122-4

Questa è la norma tecnica principale per scale fisse di accesso alle macchine. Stabilisce:

  • altezza massima tra i riposi (6 metri);
  • necessità della gabbia anticaduta oltre i 3 metri di altezza;
  • distanza minima tra parete e scala (200 mm);
  • dimensioni minime dei pioli (diametro ≥ 20 mm, distanza max 300 mm);
  • larghezza libera ≥ 400 mm.

D.Lgs. 81/08 (Testo Unico Sicurezza)

Il D.Lgs. 81/08 non fornisce indicazioni progettuali dirette, ma richiama l’obbligo generale per il datore di lavoro di garantire:

  • accessi sicuri e stabili;
  • protezioni contro il rischio di caduta dall’alto;
  • conformità alle norme tecniche applicabili.

Altre norme utili:

  • UNI EN ISO 14122-3: parapetti e piattaforme intermedie;
  • UNI EN 353-1: dispositivi anticaduta su linea vita verticale.

Un impianto conforme deve tenere conto sia del quadro normativo tecnico che delle valutazioni del rischio aziendali.

Quando si utilizzano le scale alla marinara

Le scale alla marinara vengono installate in molteplici contesti:

Ambito industriale

  • accesso a coperture di capannoni;
  • collegamento tra livelli tecnici o impianti esterni;
  • manutenzione di silos, cisterne, torri evaporative.

Settore edilizio e impiantistico

  • accesso a vani tecnici su coperture;
  • ingresso a lucernari o impianti fotovoltaici;
  • percorsi di ispezione in ambito HVAC.

Ambito civile

  • scale di emergenza per condomini e scuole;
  • accesso a locali sottotetto;
  • impianti sportivi e tribune.

In ogni caso, la scelta del tipo di scala, dei materiali e delle protezioni dipende da:

  • altezza da superare;
  • frequenza d’uso;
  • esposizione agli agenti atmosferici;
  • tipo di utilizzo (saltuario o continuativo).

Come installare correttamente una scala alla marinara

1. Progettazione tecnica e rilievi

L’installazione parte sempre da un rilievo tecnico accurato. Devono essere verificati:

  • altezza libera e punto d’accesso;
  • struttura portante su cui ancorarsi;
  • vincoli architettonici e strutturali.

2. Scelta del materiale e delle protezioni

  • Alluminio: leggero, ideale per ambienti marini o corrosivi.
  • Acciaio zincato: più resistente agli urti e stabile.

Per altezze superiori ai 3 m, serve:

  • gabbia anticaduta conforme alla norma;
  • oppure linea vita verticale con carrello guidato.

Opzioni aggiuntive:

  • cancelletti di partenza;
  • protezioni contro l’accesso non autorizzato;
  • botola di sbarco per impianti o terrazze.

3. Fissaggio e verifica dei punti di ancoraggio

Il fissaggio deve essere eseguito su pareti portanti o strutture calcolate, utilizzando tasselli certificati e staffe in acciaio. Deve essere garantita la resistenza al carico previsto dalla norma (1,5 kN).

4. Collaudo e documentazione

  • Verifica visiva e funzionale dei componenti;
  • Redazione del fascicolo tecnico e della dichiarazione di conformità;
  • Consegna della documentazione al committente.

Il collaudo deve essere eseguito da personale tecnico competente.

Manutenzione delle scale alla marinara

Anche se la scala è fissa, non può essere trascurata nel tempo. Si consiglia:

  • Verifica annuale della struttura e dei fissaggi;
  • Controllo periodico dei dispositivi anticaduta;
  • Pulizia e manutenzione di elementi soggetti a corrosione;
  • Registro interventi con data, esito e nome del responsabile.

Una scala mal tenuta può diventare pericolosa quanto una non conforme.

Conclusione

Le scale alla marinara sono una soluzione sicura, versatile e conforme per l’accesso in quota. Ma proprio per la loro apparente semplicità, spesso vengono installate senza la dovuta attenzione alla normativa, alla progettazione o alla manutenzione.

Affidarsi a fornitori esperti e rispettare le norme vigenti significa garantire sicurezza, efficienza e durata dell’impianto. Un buon progetto oggi può evitare problemi seri domani.

FAQ – Domande frequenti sulle scale alla marinara

Serve sempre la gabbia di protezione?

Sì, per scale con altezza superiore ai 3 metri. In alternativa è possibile usare una linea vita verticale certificata.

Posso installare la scala da solo?

No. L’installazione deve essere eseguita da personale qualificato e seguendo un progetto validato. Devono essere verificati fissaggi, materiali e conformità.

La scala alla marinara può essere usata come via di fuga?

Solo se progettata per questo scopo e conforme alle normative antincendio. Va sempre integrata con dispositivi di sicurezza.

Quanto spesso va controllata?

Almeno una volta all’anno. Se è esposta alle intemperie o in ambiente aggressivo, anche più spesso.

Posso sostituire la gabbia con una linea vita?

Sì, purché la linea vita verticale sia certificata secondo UNI EN 353-1 e installata da personale formato.

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