La formazione in cantiere non è una formalità, ma un obbligo normativo e uno strumento di prevenzione essenziale. Ignorare gli obblighi formativi per i lavoratori in cantiere può portare a infortuni, sanzioni e sospensione delle attività. In questo articolo viene illustrato come gestire correttamente la formazione obbligatoria, evitando errori comuni e garantendo la sicurezza e la conformità dell’organizzazione.
1. Identifica i corsi obbligatori previsti per legge
L’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 ha definito i contenuti minimi e la durata dei percorsi formativi obbligatori per i lavoratori in ogni settore, incluso l’edilizia. Per rispettare gli obblighi formativi per i lavoratori in cantiere, ogni lavoratore deve ricevere:
- Formazione generale (4 ore): su concetti di rischio, danno, prevenzione, diritti e doveri;
- Formazione specifica (da 4 a 12 ore): in base al livello di rischio dell’attività svolta;
- Formazione preposti, dirigenti, RLS: se nominati;
- Formazione attrezzature e DPI: obbligatoria per chi utilizza macchine e dispositivi anticaduta.
Tutti i corsi devono essere erogati da enti accreditati, registrati e con rilascio di attestato.
2. Aggiorna la formazione periodicamente
Gli attestati non sono “eterni”: devono essere aggiornati entro i termini previsti. In particolare:
- Formazione base: aggiornamento ogni 5 anni;
- Primo soccorso e antincendio: ogni 3 anni;
- DPI di III categoria e attrezzature: secondo istruzioni del produttore e normativa.
Mantenere aggiornati i corsi è un requisito obbligatorio. In caso di controllo da parte dell’ASL o Ispettorato, la mancata formazione aggiornata comporta sanzioni amministrative e può bloccare l’attività.
3. Documenta tutto in modo tracciabile
Ogni formazione erogata deve essere:
- Tracciata in un registro delle presenze;
- Collegata a un fascicolo personale per ogni lavoratore;
- Archiviata insieme agli attestati in corso di validità.
Inoltre, è buona prassi mantenere un scadenziario delle formazioni, utile per pianificare rinnovi e aggiornamenti. La tracciabilità è fondamentale anche in caso di infortuni o verifiche legali.
4. Forma anche il personale esterno e i subappaltatori
Gli obblighi formativi per i lavoratori in cantiere si estendono anche ai collaboratori esterni. È responsabilità dell’impresa appaltante:
- Verificare la formazione pregressa delle ditte esterne;
- Registrare la formazione ricevuta in caso di corsi integrativi;
- Integrare le imprese nei Piani di Sicurezza (POS) e nel DUVRI.
La collaborazione tra imprese in cantiere non può prescindere dalla condivisione delle misure di sicurezza e dalla verifica dell’idoneità formativa.
Leggi anche: Sicurezza nei cantieri: guida completa per imprese e responsabili
Attenzione agli errori più comuni
- Confondere formazione e informazione: la formazione deve prevedere contenuti strutturati, test finali e attestato.
- Delegare alla buona volontà dei lavoratori: la formazione è responsabilità del datore di lavoro.
- Sottovalutare l’addestramento pratico: la teoria non basta per DPI e attrezzature pericolose.
- Non verificare i requisiti dei fornitori: anche i subappaltatori devono essere formati.
- Non aggiornare i corsi: una formazione non aggiornata equivale a nessuna formazione.
Evitare questi errori significa tutelare la propria impresa da incidenti, fermi e contenziosi.
Conclusione
Gestire correttamente gli obblighi formativi per i lavoratori in cantiere non è solo un adempimento normativo, ma una leva strategica per ridurre i rischi, migliorare la produttività e proteggere l’immagine aziendale. La formazione deve essere continua, documentata e personalizzata in base ai rischi specifici del cantiere.
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