lucernari industriali

I lucernari industriali, presenti su migliaia di capannoni in Italia, sono dispositivi essenziali per assicurare luce naturale agli ambienti produttivi, con benefici in termini di comfort, risparmio energetico e sostenibilità.

Tuttavia, se non adeguatamente protetti, possono trasformarsi in gravi punti critici per la sicurezza sul lavoro, rappresentando una delle principali fonti di rischio di caduta dall’alto.

La normativa è chiara: ogni apertura in copertura deve essere protetta.
Ma nella pratica, molti datori di lavoro e responsabili tecnici si trovano a gestire dubbi, incertezze e carenze di informazioni.

In questo articolo abbiamo raccolto e approfondito le domande più frequenti che ci vengono rivolte da imprese, RSPP, progettisti e tecnici in fase di sopralluogo o consulenza.

1. Perché i lucernari industriali sono considerati un rischio per la sicurezza?

Il rischio nasce dal fatto che molti lucernari — in particolare quelli realizzati in vetroresina o policarbonato non portante — non sono calpestabili. Basta un passo inavvertito o una perdita di equilibrio perché un operatore in quota precipiti nel vuoto, con conseguenze potenzialmente letali.

Il pericolo è spesso sottovalutato, perché i lucernari si integrano visivamente con la copertura e non appaiono come “zone pericolose”. Ma a livello strutturale, non sono in grado di sostenere il peso di una persona e non offrono alcuna protezione in caso di scivolamento, inciampo o perdita dell’equilibrio.

 

2. Chi è responsabile della messa in sicurezza dei lucernari?

Secondo il Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/2008), la responsabilità ricade su diverse figure:

  • Il datore di lavoro o proprietario dell’immobile
  • Il committente dei lavori, anche se occasionali
  • Il coordinatore della sicurezza nei cantieri temporanei o mobili
  • I progettisti e direttori dei lavori, in caso di nuovi interventi

In presenza di lucernari non protetti, un infortunio può generare conseguenze civili, penali ed economiche molto gravi, con sanzioni che possono estendersi anche agli RSPP e ai dirigenti coinvolti.

 

3. Cosa prevede la normativa per la protezione dei lucernari industriali?

La normativa italiana e le linee guida europee prevedono che qualsiasi apertura su una superficie di lavoro in quota debba essere protetta contro il rischio di caduta.

I riferimenti principali sono:

  • D.Lgs. 81/2008, art. 15, 111 e 115: obbligo di protezione collettiva e dispositivi contro le cadute
  • UNI EN 14122-3: prescrizioni per l’accesso sicuro alle macchine e superfici di lavoro
  • UNI EN ISO 14120: requisiti per protezioni fisse e mobili
  • Eventuali regolamenti regionali (es. in Lombardia, Toscana, Veneto), che spesso impongono requisiti aggiuntivi per lavori in copertura

La valutazione del rischio deve essere parte integrante del DVR aziendale e del POS in caso di cantiere, e deve tenere conto della presenza e della posizione dei lucernari.

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4. Quali sono le soluzioni più efficaci per mettere in sicurezza i lucernari industriali?

La protezione dei lucernari si realizza con dispositivi di protezione collettiva (DPC), cioè sistemi progettati per prevenire il rischio indipendentemente dal comportamento dell’operatore. Le soluzioni principali includono:

Griglie anticaduta

  • Realizzate in acciaio zincato o alluminio
  • Montate direttamente sopra il lucernario
  • Resistenti, durature, certificate per sostenere il carico di un operatore
  • Possono essere personalizzate per forma, dimensione e tipo di copertura

Reti di sicurezza sottostanti

  • Posizionate sotto i lucernari (all’interno del capannone)
  • Indicate per strutture dove non è possibile intervenire dall’esterno
  • Spesso adottate in combinazione con linee vita o percorsi protetti

Parapetti perimetrali

  • Delimitano visivamente e fisicamente l’area pericolosa
  • Adatti a coperture accessibili per manutenzione frequente
  • Possono essere fissi o rimovibili

Sistemi integrati con la linea vita

  • Permettono l’aggancio in sicurezza per attività manutentive
  • Utili in caso di accesso programmato e controllato, in combinazione con DPI

La scelta va sempre progettata caso per caso, considerando materiali, inclinazione della copertura, accessibilità e durata dell’intervento.

parapetti industriali

5. È possibile intervenire senza interrompere la produzione?

Sì. I sistemi più moderni permettono installazioni rapide, non invasive e completamente esterne alla struttura, evitando interferenze con le attività produttive.
Tuttosicurezza realizza interventi anche in condizioni operative, programmando le fasi di montaggio per non interferire con il ciclo produttivo dell’azienda.

L’obiettivo è duplice: ripristinare la sicurezza nel minor tempo possibile, senza rallentare le attività del committente.

 

6. Come si valuta il rischio legato ai lucernari industriali?

La valutazione deve essere integrata nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e, nei cantieri, nel Piano Operativo di Sicurezza (POS). I fattori da considerare includono:

  • Posizione dei lucernari rispetto ai percorsi abituali
  • Fragilità dei materiali
  • Presenza o assenza di linee vita
  • Frequenza di accesso alla copertura
  • Probabilità e gravità di un’eventuale caduta

Il rischio è considerato alto in quasi tutti i contesti, per cui è necessario intervenire.

⇒ Leggi anche: Parapetti per ponteggi: obblighi, tipologie e installazione.

7. Quanto costa mettere in sicurezza i lucernari industriali?

Il costo varia in base a:

  • Numero e dimensione dei lucernari
  • Tipo di copertura (lamiera grecata, pannelli sandwich, cemento, ecc.)
  • Soluzione scelta (griglia, rete, parapetto)
  • Facilità di accesso al tetto

In genere, l’investimento è contenuto rispetto al rischio evitato. Tuttosicurezza offre preventivi gratuiti, sopralluoghi tecnici e supporto nella gestione documentale dell’intervento.

 

Conclusione

I lucernari industriali non protetti sono uno dei rischi più sottovalutati nei luoghi di lavoro.
Tuttavia, oggi esistono soluzioni semplici, durature e certificate per metterli in sicurezza senza complicazioni operative.

Investire in questi dispositivi significa prevenire incidenti, evitare sanzioni e soprattutto tutelare le persone che lavorano in quota.
La sicurezza non è un’opzione, ma una scelta strategica per ogni azienda responsabile.

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